Quanto più tempo passa più aumenta la sensazione che siamo maggiormente adusi alle cattive notizie che a quelle buone. Anzi le buone sembra quasi che infastidiscano. Siamo chiamati a essere portatori sani (e non malati o depressi) della Buona Novella. Lasciarci influenzare da paure e timori indotti non può che aumentare il grave disagio che regna sovrano intorno a noi. Se poi teniamo conto che le risposte per contrastare questi diffusi disagi sono piuttosto divisive (“diavolo” viene dal greco “diaballo” che vuol dire dividere) allora comprendiamo che assumere lo stesso atteggiamento di rifiuto acritico delle cause del disagio non può che fare di noi delle grancasse vuote. Ragionare è più difficile che recriminare, costruire è più complesso di distruggere, risolvere oggi è più impegnativo di rimandare domani le questioni ai posteri. Tocca a noi e ora.
Nel corso della vita tante certezze possono tramutarsi in incertezze, sta’ in noi stessi trovare la forza e l’entusiasmo per poter accettare ciò, che il “momento” la vita ci mette davanti. In ogni situazione, a mio parere, c’è sempre un risvolto positivo, che solo il trascorrere del tempo potra’ aiutarci a cogliere l’effetto.Sta’ in noi trovare l’accettazione degli eventi e di quest’ultimi farne esperienza positiva. Chi possiede il dono della fede, sa che Dio non abbandona mai nessuno, in Lui possiamo far uscire il meglio che é celato in ogni persona, ed applicarlo con umiltà ed accettazione, ai nuovi eventi. Il cammino della vita, sappiamo tutti, che non é di ordinaria staticità, è in continuo cambiamento da evoluzione ad involuzione, recriminare, piangersi addosso, prendersela con Dio, non fa che peggiorare la vita. Spalanchiamo le porte chiuse, per far entrare, l’umilta’, la pietà , la ragione, la riconoscenza e la consapevolezza che tutto abbia un fine logico e meno logico ma che fa parte del passaggio della nostra esistenza. Dopodiché tutto si tramutera’ da impossibile a possibile.